13 maggio 2012
IL KINOTTO E' LA MIA DROGA

Lo Stato dichiara guerra a chinotto e aranciate. Il ministro della Salute Renato Balduzzi sta pensando di mettere una piccola tassa di tre centesimi su tutte le bottigliette di bevande gassate e zuccherate da 33 cl. Lo ha annunciato a Radio Anch'io. Si tratta – ha detto – soltanto di un' «ipotesi», ma il prelievo sarebbe un segnale all'opinione pubblica per un problema sottovalutato: «metà dei nostri ragazzi consuma troppe bevande gasate e zuccherate». Una sollecitudine, quella del ministro tecnico, che non è solo dettata da una motivazione per così dire morale. La misura, che «non crea problemi ai consumatori né ai produttori», porterebbe nelle casse dello Stato qualcosa come 250 milioni di euro da spendere – va da sé – in «campagne di prevenzione e promozione di corretti stili di vita” e in “alcuni interventi mirati in campo sanitario». Gilbert Keith Chesterton, duro e radicale come sanno essere i veri cattolici, scriveva ne L'utopia degli usurai che il tentativo dello Stato di ridurre il consumo di alcolici in Inghilterra era in realtà «uno sporco e meschino espediente di prescrivere la dieta dei suoi schiavi. Perché questi prepotenti, quando girano per le case dei poveri a ritirare gli affitti, mettono dentro la testa e sono sempre pronti a infilare una zeppa fangosa laddove vi sia una fessura». Per Chesterton questa è la tattica dello «Stato Servile» che promuove «l'incoraggiamento delle piccole virtù che sostengono il Capitalismo» e scoraggia le «grandi virtù che lo mettono in discussione». Naturalmente noi, che non siamo robusti polemisti cattolici, voleremo più basso e non parleremo, come Chesterton, di «sconcertante mancanza di vergogna». Non cederemo neppure alle lusinghe di ironizzare su uno Stato balia che, nonostante venda tabacco e alcolici, si prende cura dei «nostri ragazzi». Siamo infatti i primi a riconoscere che esistono infinite sfumature tra permissivismo e proibizionismo e che non si possono portare alle estreme conseguenze le buone intenzioni del ministro. Però un po' ci viene da sorridere quando si inseriscono questi tre centesimi su Coca Cola e Sprite in un pacchetto di misure contro il cosiddetto «cibo spazzatura» che porterà a «un accordo con i produttori per diminuire alcune percentuali nei cibi, per esempio dei famosi grassi insaturi». Tutto questo dopo l'apertura di un «tavolo». Una sorta di metodo Monti applicato a merendine e cotechini con il quale, in attesa di una fase 2 dell'alimentazione sana, intanto si parte con la leva fiscale. Perché sarà anche vero che il «il Kinotto», a differenza di quanto cantava Freak Antoni, non disseta e non rinfranca, però che ce lo venga a dire lo Stato Ragioniere è francamente comico.
Kinotto
Skiantos
Freak Antoni
| inviato da Attentialcane il 13/5/2012 alle 23:46 | |
27 gennaio 2009
FREEZER
"Vorrei vivere nel frigo e i ghiaccioli sol mangiare il freddo mi fa bene mi riesco a conservare"
Fossi stato il caporedattore di Repubblica io, il bel servizio di Leonardo Coen lo avrei fatto accompagnare da un'intervistina a Freak Antoni.
16 gennaio 2009
"PRONTO, PASSAMI LA MAMMA"
Qua si è notato con sommo raccapriccio che il nuovo album di Luca Carboni non contiene l'unica vera canzone ribelle mai stata scritta nelle (e per le) società contemporanee.
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